mercoledì 11 giugno 2014

Verdetto: Wolfenstein, The New Order

Wolfenstein è un nome che evoca bei ricordi ai giocatori PC. Wolfenstein 3D ha avuto il merito di spianare il terreno a Doom e a tutti i FPS a seguire. Return To Castle Wolfenstein ha dimostrato che quasi sempre è meglio prendere la tecnologia idSoftware e lasciare fare il gioco a Raven. Wolfenstein è stato un titolo opaco, se confrontato con i predecessori, ma comunque meritevole di essere giocato.

Comunque quando entra in scena William "B.J." Blazkowicz c'è sempre spettacolo.

Con questo The New Order il personaggio compie un'ulteriore evoluzione e la trama e il gioco entrano nell'era moderna senza dimenticare il loro retaggio old school.

The New Order dà il meglio di sé quando pesta il pedale dell'acceleratore sulla trama, sui personaggi, sull'ambientazione. Il gioco è appagante, la difficoltà calibrata. Le sezioni stealth obbligatorie non sono la parte migliore. Comunque affrontare il combattimento più prudentemente contribuisce a rendere l'esperienza varia e a immergere nell'atmosfera di tensione che non cede mai il passo.

Molto più riuscite le battaglie campali contro orde di soldatini mixate a miniboss. Lo scenario si sbriciola, si taglia con il laser, angoli nascosti rivelano segreti, passaggi alternativi per arrivare in stealth anziché a fucili spianati.

Un gioco veramente avvincente, con valori di produzione alti e quasi ineccepibile dal punto di vista tecnico.

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