sabato 7 dicembre 2013

Play As You Go: Dark Souls Prepare To Die Edition #09

Se hai una ADSL "ballerina" giocare diventa un gran casino. Non me ne ero reso conto finché non ho avuto la brillante idea - dopo numerosi tentativi da parte delle loro agenzie nel corso degli anni - di cedere alle lusinghe di Vodafone. Da circa 20 giorni sono collegato con la loro chiavetta mentre, senza fretta, i loro tecnici cercano di attivare un ADSL.

Dopo una pausa per finire Far Cry 3 ho ripreso con Dark Souls e avere la connessione instabile rende a volte impossibile l'accesso ai savegame grazie alla collaborazione di Games For Windows Live, altra merdavigliosa invenzione.

Nei momenti in cui il gioco me lo ha permesso...

WARNING: Darks Souls Spoilers ahead!

...ho farmato le 20K anime necessarie per comprare il sigillo di Astoria ed accedere al boschetto della felicità, la nicchia abitata da cordialissimi bastardi all'interno di Darkroot Garden. Qui ho approfittato biecamente di un exploit uccidendo diversi nemici grazie alla loro dabbenaggine artificiale. L'algoritmo di pathfinding li spinge a cercare di raggiungermi saltando dalle scale verso la stretta passerella sulla quale li aspetto, ma il loro slancio li porta dritti dritti nel burrone. Nell'area si trova una specie di gatta selvatica gigante con cui stringere un patto. Da quel momento in poi i vari umani che presidiano la zona non aggrediscono più il giocatore. Come bonus ricevo in regalo un anellino che dovrebbe permettere alla bestia di evocarmi durante le battaglie per portare soccorso e spartire il bottino. Non ho ancora provato.

Ho speso il gruzzolo di anime per acquistare i kit per riparare e potenziare le armature e per guadagnare un ulteriore livello, poi ho ripreso la strada della quest principale andando verso Sen's Fortress. L'ingresso è difeso da due teste di serpente poco amichevoli e abbastanza toste. Usando in modo intelligente la trappola dell'ingresso si riesce quasi sempre a eliminarne uno. Lo scontro alla pari è decisamente più gestibile. Il passo successivo è una passerella protetta da diverse lame oscillanti. In fondo alla passerella un altro testa di serpente guerriero, dal balcone una testa di serpente che lancia fulmini, sotto - in caso di caduta - almeno un altro tritone sciancato, parente di quello ucciso all'ingresso di Darkroot Garden. Attirando il guerriero verso le lame si riesce a farlo cadere ed evitare lo scontro. Si prosegue verso il labirinto di trappole e serpenti, difficoltà gestibile.

Però un altro episodio mi costringe a dubitare della buona fede di From Software. Una specie di montacarichi - con il piano insanguinato, quindi ovviamente pericoloso - fa la spola automaticamente tra piano superiore e inferiore. Ci salto su. Vado verso l'alto. Vengo schiacciato contro le lame poste sul soffitto. Sopravvivo. Il viaggio riprende verso il basso. Scendo al piano inferiore. Mi accoglie uno scrigno. Ok, è la ricompensa per i miei sforzi. Macché, è un mimic (in D&D si chiamavano così i mostri che prendevano l'aspetto di uno scrigno per azzannare il giocatore incauto). Beh, indebolito dalle ferite delle lame ho chiuso lì la mia avventura, lasciando sul terreno più di 6000 anime e con la prospettiva di un percorso incasinatissimo da ripercorrere da capo.

Un gioco in cui non si abbia la possibilità di affrontare le sorprese e cavarsela al primo colpo con la propria abilità non è un gioco leale. Bisogna ripetere sempre lo stesso lungo percorso - sperando di non sbagliare mai - per imparare la posizione delle trappole, il tipo di nemici, la strategia migliore. Preferisco sempre i giochi dove si muore per mancanza di abilità piuttosto che quelli dove si muore perché le regole vengono cambiate senza preavviso.

Nessun commento:

Posta un commento